Ideale per accompagnare menu che vogliono privilegiare sapori intensi: il Montepulciano d’Abruzzo racconta al palato la genuina e antica eccellenza delle sue uve e può diventare anche un ottimo e peculiare ingrediente da utilizzare in cucina e nella lavorazione di squisiti formaggi
Famoso fin dai tempi di Annibale
Considerato oggi uno dei migliori vini rossi italiani, dal punto di vista storico viene collegato a quanto raccontato da Polibio riguardo le guerre puniche.
Lo storico greco, infatti, ne ha sottolineato la qualità, in particolare facendo riferimento all’effetto rinvigorente e energetico che era in grado di garantire alle truppe cartaginesi. Pare fosse questa la ragione per cui Annibale lo scelse come vino da riservare alle truppe durante i momenti di pausa dalle battaglie.
Un vitigno speciale
Allevato in Abruzzo per lo più a pergola, il clima migliore per la sua coltivazione è quello caldo-secco.
Originario, nello specifico, della Valle Peligna, iniziò a diffondersi lungo la costiera fino a diventare quello che oggi è considerato il vitigno più coltivato della regione e quello da cui viene prodotto il vino che nel 1968 ha ottenuto il riconoscimento DOC.
Gli acini della sua uva hanno un colore blu-nero che ne preannuncia visivamente l’intensità organolettica che contraddistingue il vino. Hanno una buccia ben spessa e con caratteristiche di evidente pruinosità, sono tondeggianti e costruiscono bene la compattezza di grappoli dalla forma cilindrica e conica.
Il racconto del Disciplinare
Dal Disciplinare della DOC sappiamo che questa tipologia di vitigno può essere coltivata in alcune zone delle provincie di Teramo, Chieti, Pescara, L’Aquila. Le località ideali sono quelle situate in collina, ma senza superare un’altitudine di 500 metri.
Viene considerata DOC una produzione in cui ci sia l’utilizzazione di almeno l’85% di uva Montepulciano.
Il prodotto finale deve avere delle caratteristiche ben specifiche, a cominciare dal colore che dovrà risultare di una tonalità rosso rubino tanto forte da poterne apprezzare le sfumature violacee.
Il profumo, anch’esso molto intenso, deve far tornare alla memoria quello dei frutti rossi e avere tonalità speziate di sottofondo. A questo si deve accompagnare un sapore evidente, pieno, armonioso.
Le tipologie di vino
Il Montepulciano d’Abruzzo riserva viene considerato tale solo se adeguatamente invecchiato. Da questo punto di vista, al periodo di almeno tre anni da trascorrere nelle botti di rovere (oppure di legno di quercia), viene aggiunto anche quello – di circa sei mesi – in bottiglia coricata. Al palato offre la solita preziosa intensità speziata a cui si aggiungono note di amarena e di frutti di bosco.
Il Montepulciano Colline teramane – che ha ottenuto il riconoscimento della DOCG – viene, invece, invecchiato per due anni nella botte di legno per poi continuare il suo affinamento nei sei mesi in bottiglia coricata. Si caratterizza per il sapore morbido e equilibrato e il colore rosso rubino.
Il Montepulciano Cerasuolo è, invece, un ottimo rosato. Ha il vantaggio di abbinare e proporre in modo perfetto freschezza e intensità, risultando, quindi, particolarmente armonioso e eclettico. Può essere utilizzato sia per accompagnare i piatti di un menu a base di carne, magari da gustare in particolare nel periodo estivo, sia per trasformarsi in un ottimo vino per un aperitivo che vuole celebrare i sapori più genuini.
Bere il Montepulciano d’Abruzzo
Per apprezzarlo al meglio, va assaporato ad una temperatura non inferiore ai 18 gradi. Deve essere versato in un calice che abbia una forma ideale e comoda per accogliere questo che è un “rosso corposo” e, dunque, in grado di lasciare sprigionare al meglio la sua evidenza aromatica.
Molto importante è anche la sua conservazione. Le bottiglie devono essere sistemate in un ambiente, ben areato, che abbia una temperatura tra i 10 e i 15 gradi e devono essere coricate permettendo così al liquido di essere sempre in contatto con il tappo, che, in questa maniera, risulterà sempre umido.
Vino & cucina
Oltre ad abbinarsi perfettamente con secondi piatti di carne cotta alla griglia o arrosto e con i formaggi stagionati, diventa anche un ingrediente prezioso nella preparazione di una serie di ricette.
E’ ottimo, infatti, per rendere ancora più gustoso il brasato oppure lo spezzatino di carne e si utilizza anche nella preparazione di alcune specialità dolciarie, tra cui le sempre squisite ciambelline al vino.
Un primo piatto stellare
Il Montepulciano d’Abruzzo può diventare perfino un condimento per la pasta: ecco una ricetta davvero sfiziosa che lo vede tra gli ingredienti e che permette di preparare un primo piatto in tempi record accontentando anche il palato anche più esigente.
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di pasta (formato a scelta)
- 2 salsicce
- olio evo
- aglio
- Montepulciano d’Abruzzo
- parmigiano grattugiato
Preparazione della ricetta:
- Mettere a cuocere la pasta.
- In una pentola versare un poco di olio evo, aggiungere l’aglio e farlo soffriggere in modo delicato e senza bruciarlo.
- Aggiungere le salsicce dopo averle sbriciolate e farle dorare. Spegnere il fornello e versare nella pentola circa un bicchiere di vino.
- Scolare la pasta quando arriva a metà della sua cottura e distribuirla nella pentola con il condimento per continuare a cuocerla.
- Accendere il fornello e alzare la fiamma, in modo che durante la cottura della pasta il vino possa ben evaporare.
- Distribuire la pasta nei piatti, aggiungere il parmigiano grattugiato e portare in tavola.
L’idea golosa in più…
Il rapporto tra questo vino e il formaggio può dirsi davvero privilegiato. E’ noto, infatti, che il Montepulciano d’Abruzzo e i formaggi stagionati e erborinati possano realizzare un matrimonio perfetto diventando il punto di forza di ogni apericena con un ricco tagliere.
Chi saprebbe resistere, infatti, alla tentazione di una fetta di pane bruscato con gorgonzola da completare con un calice di questo prezioso nettare?
Va anche ricordato, però, che questo vino si può trasformare anche in una sorta di aromatizzante da usare nella preparazione di formaggi tipo caciotta.
Si viene così a creare un prodotto originale e peculiare, perfetto, ad esempio, per fare un dono gastronomico di alta qualità e, soprattutto, per preparare delle bruschette davvero squisite che diventano una vera tentazione per il palato.